IL LASCITO DI DAVID SASSOLI: IL SENSO DELLA POLITICA COME AUTENTICO SERVIZIO

David Sassoli ci ha lasciati l’11 gennaio. Era malato da tempo, ma aveva voluto proseguire il suo impegno di Presidente del Parlamento Europeo senza mai rinunciare a spendersi per i valori in cui credeva, quelli di un Europa e un’Italia democratica, giusta, solidale, attenta alle persone e ai loro bisogni senza nessuna distinzione, come recita anche un bell’articolo della nostra Costituzione.

Per me è stato un amico; ci conoscevamo anche prima che diventassi parlamentare europeo, ma negli ultimi anni la frequentazione era diventata naturalmente più assidua e la sua scomparsa mi ha profondamente colpito.

Sassoli però non va celebrato solo come una persona straordinaria, e lo era, ma vanno ricordate le azioni concrete a partire dalla difesa delle prerogative del Parlamento che è l’unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini. Sassoli ha voluto fortemente, ed è riuscito a farlo, che il Parlamento non chiudesse mai a causa della pandemia, a differenza di molti parlamenti nazionali. Per lui l’emergenza sanitaria, economica e sociale causata dal Covid era uno al contrario stimolo ad agire rapidamente e con più forza per aiutare le persone. E così è stato.

Anche il gesto di aprire il Parlamento a Bruxelles per accogliere le persone sofferenti a causa della pandemia e offrire loro un pasto si inserisce in quella concretezza d’agire che animava Sassoli. Vicinanza non solo a parole ma nei fatti.

È stato anche grazie al suo grande impegno se l’Europa è intervenuta efficacemente e rapidamente comprando molte centinaia di milioni di dosi di vaccini per tutti i Paesi europei e soprattutto stanziando somme eccezionali per aiutare i singoli Paesi come mai era accaduto in precedenza quando si preferiva una politica di assoluto rigore che tanti danni ha creato nelle crisi finanziarie del passato, regole che anche per il futuro dovranno essere rinegoziate già a partire da quest’anno. Se l’Italia ha ottenuto dall’Unione europea oltre 200 miliardi di euro per il PNRR molto lo deve agli sforzi di David Sassoli e di Paolo Gentiloni e dei parlamentari del gruppo S&D.

Devo dire che la commemorazione di Sassoli al Parlamento Europeo il 17 gennaio è stata davvero commuovente come lo è stato il funerale a Roma; tutti hanno omaggiato la sua figura, i grandi personaggi delle istituzioni europee ma anche le persone che magari non lo avevano conosciuto di persona, ma che hanno compreso l’importanza della sua eredità.

Le persone che hanno partecipato alla camera ardente, le firme sul registro virtuale del Parlamento Europeo, i pensieri scritti sui social hanno rappresentato un messaggio importantissimo per chi è impegnato in politica. Quando un uomo dimostra con i fatti la sua passione e il suo impegno la gente lo riconosce, lo apprezza e gli rende omaggio. L’esperienza di Sassoli è stata, per tanti e tante, la riconciliazione con la politica come autentico servizio.

Ora è importante però che questo lascito non venga disperso, che le sue ultime parole nel messaggio di Natale [https://fb.watch/aOd6q43C0Q/] traccino veramente la strada da seguire per l’Unione europea. Tutto il gruppo socialista e democratico, di cui Sassoli faceva parte, si impegnerà in questa direzione e sarà il modo migliore di ricordarlo.