UCRAINA: LE PERSONE AL CENTRO
“Senza l’Ue l’Ucraina sarebbe sola, ora lottiamo per la nostra sopravvivenza, ma vogliamo anche essere membri alla pari dell’Europa”.
Ascoltare in diretta queste parole del Presidente ucraino Volodymir Zelensky il primo marzo scorso al Parlamento Europeo è stato emozionante. Un appello disperato nello stesso giorno in cui il suo Paese veniva bombardato e attaccato dall’esercito russo.
Fino alla notte del 23 febbraio abbiamo sperato che i venti di guerra non si concretizzassero, ma il peggior scenario è diventato realtà con le terribili conseguenze che vediamo ogni giorno.
Questa tragedia – di cui il massimo responsabile è il Presidente della Russia Putin – sta colpendo innanzitutto persone innocenti rimaste in Ucraina, o che stanno cercando di scappare dalla guerra. L’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, ha stimato in più di un milione il numero di persone che ha lasciato l’Ucraina e, se non si pone fine alle bombe e alle armi, si rischia di arrivare a un totale superiore ai cinque milioni.
Al momento, tutti i nostri sforzi devono essere concentrati nel mettere fine all’aggressione russa e a favorire e promuovere l’assistenza umanitaria dei civili costretti ad abbandonare le proprie case e la propria terra. Nei giorni scorsi l’Unione europea ha votato per concedere la protezione umanitaria a tutte le persone in fuga dall’Ucraina, un passaggio importante e non scontato.
Il Parlamento europeo non si è fermato a questo ma ha anche approvato sanzioni durissime, come mai successo prima, a carico non solo del settore finanziario russo, ma anche del regime bielorusso coinvolto nell’aggressione.
Il nostro obiettivo è fermare l’aggressione e portare il Cremlino al tavolo negoziale. Sappiamo che non sarà facile, e la decisione di Putin di aumentare l’intensità dell’attacco alle città ucraine e reprimere con forza ogni protesta o dissenso interno non è certamente un buon segno, ma dobbiamo continuare a provarci con tutti gli strumenti utili e leciti possibili.
L’Unione europea è un’ unione di pace, e solo riportando le persone al centro della nostra azione politica riusciremo a difenderla e rafforzarla. Solo così daremo un senso alle nostre azioni.