SÌ ALLA SOSPENSIONE DEI BREVETTI PER I VACCINI COVID.
IL DIRITTO ALLA SALUTE È UN DIRITTO UNIVERSALE
Jonas Salk, lo scienziato che sviluppò il primo vaccino sulla poliomielite, disse che i veri titolari del brevetto “sono le persone” e che “non si può brevettare il Sole”, e aveva ragione.
È sicuramente da apprezzare la decisione dell’Unione Europea di acquistare i vaccini per tutti i paesi membri evitando una ‘corsa al vaccino’ che avrebbe finito inevitabilmente per favorire i paesi più ricchi e più grandi a discapito degli altri, probabilmente anche dell’Italia.
Adesso però ci scontriamo con i problemi per la mancata fornitura di tutti i vaccini promessi da Astrazeneca che ha annunciato il taglio del 50% per il prossimo trimestre mentre la diffusione delle ‘varianti’ del virus dovrebbe accelerare la distribuzione dei vaccini.
Per questo abbiamo chiesto, con altri eurodeputati del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo e sulla base di una proposta di Andrea Cozzolino, che l’Europa sia protagonista di una moratoria che consenta la sospensione dei brevetti e la condivisione delle tecnologie (dati e know-how), creando così le condizioni per i fabbricanti di medicinali anche generici di contribuire ad aumentare la disponibilità dei vaccini a livello mondiale.
Sarà così possibile condividere il processo di produzione del vaccino, la tecnologia, le infrastrutture necessarie ad una produzione così complessa.
È un passaggio decisivo; solo con la sospensione dei brevetti potremmo produrre i vaccini per tutto il mondo, perché di questo si tratta. Dobbiamo vaccinare tutti. È moralmente inaccettabile, e probabilmente anche inefficace dal punto di vista sanitario, pensare di vaccinare solo i paesi più ricchi abbandonando al loro destino miliardi di persone (i primi dati sulla distribuzione dei vaccini sembrano purtroppo andare in questa direzione).
Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che le diseguaglianze tra nord e sud del mondo si allarghino sempre più ed è positivo che questa considerazione è condivisa dai leader del G7 che hanno chiesto all’Italia, che presiede questo G20, di proporre e impegnarsi a un piano globale. Da questa crisi pandemica si può uscire solo tutti insieme, senza distinzioni tra paesi che possono permettersi il vaccino e paesi che non ne hanno le possibilità economiche.
Ci sono già proposte concrete; India e Sudafrica hanno già chiesto all’Organizzazione Mondiale del Commercio l’esenzione del costo dei brevetti durante la pandemia. Questa proposta non è una novità assoluta; per contrastare la diffusione dell’Aids furono introdotte misure speciali finalizzate a rendere i farmaci accessibili a tutti.
Il diritto alla salute, sancito anche dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo di Ginevra, e la vaccinazione contro il Covid sono, e devono essere, un diritto universale; L’Europa deve avere una parte attiva perché questo avvenga. La salute di miliardi di persone non deve, e non può, dipendere da accordi commerciali tra le aziende e i singoli stati.