VERSO L’INTRODUZIONE UN SALARIO MINIMO EUROPEO
Il percorso non è certo concluso ma la strada verso il salario minimo per i lavoratori europei sembra essere tracciata. Un passo è stato compiuto solo pochi giorni fa: il Parlamento Europeo, con il sostegno convinto del Gruppo dei Socialisti e Democratici, ha approvato con 443 voti favorevoli, 192 contrari e 58 astensioni la proposta di direttiva per garantire un reddito dignitoso per i lavoratori. Le strade indicate sono due, un salario minimo legale e l’estensione della contrattazione collettiva tra lavoratori e datori di lavoro.
Una decisione in linea con la scelta del nuovo governo tedesco guidato dai socialdemocratici di mettere il salario minimo legale al centro del programma dei prossimi anni. Il Parlamento europeo non può infatti stabilire quanto dovrà essere il salario minimo, ma toccherà ai singoli Paesi stabilire la cifra adeguata, in Germania si punta ad arrivare a quota 12 euro all’ora. La raccomandazione del Parlamento europeo è che comunque la cifra non sia inferiore al 50% della retribuzione lorda media e al 60% del salario mediano lordo nazionale.
Non è più accettabile che ci siano milioni di lavoratori che, pur avendo un impiego stabile, sono a rischio di povertà, come dimostra una indagine recente dell’Eurostat. Stiamo parlando del 9,2% dei lavoratori europei. Una condizione che colpisce particolarmente i giovani e i migranti. Ma non solo loro.
Per questo motivo è un importante passo avanti la votazione del Parlamento Europeo anche per la parte riguardante la contrattazione collettiva. Solo un accordo di questo tipo consente di avere la sicurezza di uno stipendio certo e dignitoso. Fuori da questo contesto abusi e retribuzioni intollerabili sono molto più comuni.
Per fare questo sarà decisivo anche il ruolo dei sindacati che proprio sul fronte della contrattazione collettiva svolgono un ruolo fondamentale nella tutela dei lavoratori e del loro reddito.
L’Europa ha reagito alla pandemia con forza sul fronte del sostegno ai lavoratori. Il piano Sure prevede 100 miliardi di euro, la quota per l’Italia è 27,4 miliardi, gran parte sono stati già stanziati e sono serviti a finanziare la Cassa Integrazione dovuta al Covid. Ora è il momento di impegnarsi per avere salari dignitosi e garantiti, ce lo chiedono decine di milioni di lavoratori che non possono aspettare.
Questo provvedimento di dignità porta un’ innovazione anche per il nostro Paese. L’Italia infatti non ha mai introdotto il salario minimo. Ed è un bene che giunga ora, in questa fase cosi particolare di crescita economica.