PNRR: GLI IMPEGNI ASSUNTI DALL’ITALIA NON DEVONO ESSERE DISATTESI

Il centrodestra ha vinto le elezioni e con ogni probabilità Giorgia Meloni diventerà Presidente del Consiglio.
Si tratta di un risultato amaro e preoccupante anche per la credibilità del nostro Paese all’estero.

L’Italia ha già preso rilevanti impegni che il futuro governo non potrà disattendere, a partire dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il PNRR rappresenta un’occasione unica, e non ripetibile, per la crescita del nostro Paese in quanto mira a realizzare progetti, investimenti e riforme su importantissimi temi di attualità tra cui la digitalizzazione, la transizione ecologica, la giustizia, la lotta alla povertà e una maggiore sostenibilità ambientale e sociale. Ignorare, o anche sottovalutare, questa occasione – tanto più in una situazione di crisi economica, sociale ed ambientale come quella che stiamo attraversando – è una decisione che non possiamo assolutamente permetterci.

Ad oggi l’Italia ha ottenuto €46 miliardi, circa un quarto dei €191,5 totali previsti dal Next Generation EU da impiegare entro il 2026. Al contrario di chi negli ultimi giorni ha sostenuto in modo strumentale che l’Italia sia in ritardo nell’attuazione del PNRR, il 27 settembre la Commissione ha dichiarato che il nostro Paese ha finora rispettato gli impegni concordati, perciò nelle prossime settimane i Ministri delle finanze europei dovrebbero dare il via libera ad altri €21 miliardi.

Vi sono anche ulteriori €124 miliardi che potranno essere richiesti in nuove tranche dal 2023. Il nuovo governo dovrà quindi dimostrare da subito alla Commissione e al Consiglio di essere in grado di rispettare i target stabiliti con l’Unione europea; la prossima valutazione si baserà infatti sui risultati raggiunti entro dicembre 2022.

Ci sono poi gli impegni ‘ambientali’.
A livello europeo l’obiettivo è raggiungere un ‘impatto climatico zero’ entro il 2050, con un obiettivo intermedio entro il 2030 che prevede la riduzione del 55% dei gas serra rispetto ai dati del 1990. Secondo l’Osservatorio di ricerca dell’Ispra, l’Italia nel 2020 aveva ridotto le sue emissioni del 27%, il che significa che nei prossimi dieci anni dovremo ridurre la stessa quantità di emissioni degli ultimi trent’anni.
Il regolamento del Next Generation EU prevede espressamente che il PNRR debba sostenere almeno il 37% della spesa per gli investimenti e le riforme necessarie per contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati a livello Ue.
La questione ambientale sarà una delle sfide più importanti da affrontare e i segnali di possibili passi indietro da parte dell’Italia non sono certo incoraggianti, e anzi molto rischiosi.

Una volta insediatosi, il prossimo governo italiano non potrà permettersi alcuna ambiguità. Il futuro dell’Italia è europeista e qualsiasi altra strada porrà fine all’eccezionale occasione di aiutare l’Italia ad essere all’altezza delle esigenze delle nuove generazioni e delle sfide che ha davanti.

Non sappiamo quando il nuovo governo ‘debutterà’ a livello europeo, se già nel vertice del 20 ottobre o più probabilmente in quello del 15 dicembre. È certo però che il gruppo dei Socialisti e Democratici sarà impegnato in Europa e in Italia per contrastare ogni politica contraria ai nostri principi, ai nostri valori e ai nostri impegni.

Sarà ad esempio importante contrastare i tentativi di alcuni esponenti del centrodestra di riconsiderare il primato del diritto comunitario su quello nazionale. Tale principio, reiterato più volte in numerose sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, è parte integrante della nostra Costituzione che prevede all’art.11 “limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Insomma, un principio consolidatosi nel tempo e che dovrebbe essere ormai assodato.

L’immagine di un Paese all’estero viene misurata sulla sua credibilità agli occhi del mondo. Gli occhi sono quindi ora puntati tutti su di noi. Sta ora al nuovo governo dimostrare la sua credibilità – e all’opposizione monitorare il suo operato.