L’ERASMUS NON SI DIMEZZA, ANZI RADDOPPIA.
Lo scorso anno i fondi per il programma Erasmus sembravano destinati a dimezzarsi; la notizia aveva fatto il giro dell’Europa e scatenato una comprensibile indignazione.
Così invece non è stato. Al contrario, a seguito di un impegno che avevamo preso, come Parlamento Europeo ci siamo espressi per ottenere il raddoppio dell’investimento per il periodo 2021-2017 stanziando 28 miliardi di euro (nel periodo 2014-2020 erano stati stanziati 14 miliardi).
E’ stata una battaglia condotta in particolare dal nostro gruppo Socialisti & Democratici perché l’esperienza ormai più che trentennale, iniziata nel 1987, del programma di scambio di studenti tra i paesi europei è diventata un fattore determinante per molte generazioni di ragazze e ragazzi che hanno potuto vivere un periodo di studio all’estero decisivo per la loro formazione.
Sono complessivamente oltre 9 milioni gli studenti europei, tra liceali e universitari, che hanno avuto questa possibilità, di cui quasi un milione italiani. Un esempio straordinario di come l’Europa possa diventare una occasione di crescita e di relazioni che spesso rimangono per tutta la vita.
L’Erasmus è stato lo strumento, dal basso, che più ha risvegliato una coscienza e una passione europea nei giovani. Le tante ragazze e i tanti ragazzi che hanno fatto parte di questo programma hanno avuto modo di crescere, confrontarsi con i loro pari grado in altre Nazioni, sperimentare metodi di insegnamento diversi. In poche parole sono diventati degli autentici cittadini europei.
Le novità però non finiscono qui. Abbiamo votato perché l’Erasmus diventi sempre più “inclusivo”. Nell’immediato futuro sono previste particolari sovvenzioni a favore di quegli studenti che si trovano a vivere in condizioni economiche disagiate.
Sarà così possibile anticipare spese quali quelle di viaggio, dare sostegno a chi si trova in stato di disabilità e a chi abita in località remote e chi proviene da contesti migratori. In questo modo l’Erasmus sarà sempre più un’occasione di vita e di crescita per tutti i giovani europei senza distinzioni tra le loro situazioni di partenza.
In ultimo sarà un Erasmus più ‘green’ rispetto al passato con l’incentivazione all’utilizzo di mezzi di trasporto più rispettosi del clima e dell’impatto climatico.
L’Europa che vogliamo è quella rappresentata dal programma Erasmus: occorrono sempre più iniziative di questo tipo capaci di promuovere una nuova coscienza europea.
Per questo è bene rafforzare l’Erasmus anche per lavoratori e volontari.
Occorre lavorarci con l’impegno di tutti.