IL DRAMMA DELL’AFGHANISTAN E IL CORAGGIO (INVISIBILE) DELL’UE
Un disastro.
Le modalità del ritiro degli Usa dall’Afghanistan si sono rivelate un disastro.
Un disastro operativo e un disastro diplomatico, con le immagini dell’aeroporto di Kabul che rimarranno nella storia. Gli Stati Uniti di Biden hanno voluto proseguire nella scelta di Donald Trump di non consultare i partner europei come se le scelte americane in politica estera non avessero forti ripercussioni anche per l’Unione Europea. Su questo aspetto, spiace scriverlo, la tanto auspicata discontinuità del numero uno della Casa Bianca rispetto al suo predecessore non c’è stata.
Le modalità del ritiro degli Usa dall’Afghanistan si sono rivelate un disastro.
Un disastro operativo e un disastro diplomatico, con le immagini dell’aeroporto di Kabul che rimarranno nella storia. Gli Stati Uniti di Biden hanno voluto proseguire nella scelta di Donald Trump di non consultare i partner europei come se le scelte americane in politica estera non avessero forti ripercussioni anche per l’Unione Europea. Su questo aspetto, spiace scriverlo, la tanto auspicata discontinuità del numero uno della Casa Bianca rispetto al suo predecessore non c’è stata.
Come Parlamentari europei del gruppo dei Socialisti e Democratici la nostra prima reazione è stata quella di chiedere che sia attivato un corridoio umanitario, ancora più urgente adesso che i collegamenti tra l’Afghanistan e il resto del mondo si sono chiusi. Tutelare le persone a rischio della propria vita e private dei diritti fondamentali deve essere il primo obiettivo della nostra azione e abbiamo chiesto ufficialmente all’Alto Rappresentante della Ue per la politica estera Josep Borrell un impegno in questa direzione.
È importante poi che venga attivata la protezione temporanea per gli sfollati. L’Europa però non è unita su questo fronte e alcuni Stati, come la Slovenia che detiene la presidenza di turno del Consiglio UE sono contrari ad accogliere i profughi afgani, una posizione inaccettabile.
E lascia l’amaro in bocca la prima dichiarazione del Consiglio Ue dello scorso 31 agosto ove si legge “l’Ue coopererà inoltre con tali paesi (di confine con l’Afghanistan ndr) per prevenire la migrazione illegale della regione, rafforzare la capacità di gestione delle frontiere….”.
Sono questi gli ideali europei applicati al rispetto dei diritti umani? Chi sfugge da una persecuzione è un migrante illegale?
Bene quindi ha fatto a Ventotene il Presidente Mattarella stigmatizzando l’ipocrisia sui profughi: vicinanza – a parole- alle vittime afgane, ma nessuno aiuto concreto.
Sono questi gli ideali europei applicati al rispetto dei diritti umani? Chi sfugge da una persecuzione è un migrante illegale?
Bene quindi ha fatto a Ventotene il Presidente Mattarella stigmatizzando l’ipocrisia sui profughi: vicinanza – a parole- alle vittime afgane, ma nessuno aiuto concreto.
Quello che è successo in Afghanistan ci obbliga a ripensare anche al ruolo geopolitico dell’Europa che ci vede troppo spesso totalmente ininfluenti. Gli esempi purtroppo sono molti: la Libia, la Siria, il Medio Oriente e tanti altri. La strada verso una politica estera e di sicurezza comune è lunga e tortuosa ma è l’unica che ci salverebbe da una lenta ma inesorabile irrilevanza. I valori liberaldemocratici alla base del progetto comunitario sono minacciati da modelli autoritari a essa concorrenti. Abbiamo bisogno di proteggerli e promuoverli ora più che mai.
In questo percorso l’Italia potrà avere un grande ruolo già a partire dalle prossime settimane: quest’anno infatti il nostro Paese ha la presidenza del G20 e il grande sforzo del nostro Premier Mario Draghi per ottenere una convocazione straordinaria di questo organismo per parlare proprio dell’Afghanistan va certo nella direzione giusta. Ed è imprescindibile il ruolo e il coinvolgimento di Cina, Russia e India.
Kabul è l’ennesima dimostrazione che nessuno può pensare di risolvere i problemi da solo e che un’Europa unita e forte, diversa da quella di oggi, potrebbe davvero dare un contributo significativo nei conflitti internazionali.