Smart working prima della pandemia significava conciliare meglio i propri tempi. Oggi, invece, ha assunto un significato diverso: essere sempre a disposizione. Il diritto alla disconnessione deve essere riconosciuto come un diritto fondamentale di lavoratori e lavoratrici. Questa era un’esigenza già prima che scoppiasse la pandemia, ora lo è ancora di più considerando come l’intero Continente europeo abbia vissuto la necessaria e immediata conversione al “lavoro agile”. In particolare presso alcune multinazionali e aziende del centro – nord Europa vigeva già il “diritto” a non ricevere email o telefonate dopo l’orario di lavoro, per non dire nel corso del fine settimana.

Pochi giorni fa il Parlamento Europeo ha dato avvio a una proposta legislativa sul tema; tutti abbiamo esperienza di email, messaggi e telefonate che arrivano a tutte le ore.

Il Parlamento Europeo, su impulso del gruppo dei Socialisti e Democratici di cui faccio parte, ha deciso di agire perché Le legislazioni nazionali europee e i contratti dei lavoratori -pensati prima dell’era digitale- non garantiscono infatti il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori su una materia così moderna e complessa.

Per questo il 21 gennaio abbiamo votato a larga maggioranza (472 favorevoli, 126 contrari e 86 astenuti) la richiesta alla Commissione Europea di garantire il diritto alla disconnessione e di stabilire i requisiti comuni europei per il telelavoro chiarendo le condizioni e il diritto al riposo dello smart working. Non si tratta di imporre una gabbia al lavoro agile. Al contrario, l’obiettivo è stabilire un quadro normativo chiaro e prevedibile.

La misura invocata dal Parlamento Europeo avrebbe anche un effetto decisivo sui contratti part-time. Molte lavoratrici e molti lavoratori a tempo parziale si sono trovati a lavorare tutto il giorno e a ricevere la metà del salario di chi è assunto a tempo indeterminato.

Non vi sono solo esempi negativi; molte aziende hanno già adottato modelli virtuosi ben prima dell’emergenza sanitaria, ma occorre che vi sia una regola comune a tutela dei lavoratori.

Il recupero dei giusti tempi di lavoro e di riposo è a vantaggio di tutti, anche delle aziende che potranno contare su lavoratori motivati e consapevoli dei propri diritti. Anche quello di spegnere il cellulare e il computer.