Il Certificato verde digitale europeo, un aggiornamento.
A metà marzo la Commissione europea ha proposto un ‘certificato verde digitale’ per agevolare e rendere sicura la libera circolazione all’interno dei confini dell’UE.
Il Parlamento europeo ha studiato la proposta della Commissione e lo scorso 27 aprile ha approvato a larga maggioranza una risoluzione sul certificato verde che include migliorie sulla tutela alla privacy e sulla gratuità di test e vaccini. Il Consiglio dell’Ue, organismo ove siedono i governi europei, ha emendato in parallelo la stessa proposta.
In una dinamica simile a quella fra Camera e Senato, le due camere legislative europee sono al momento impegnate alla ricerca di un testo di sintesi rispetto alle rispettive posizioni.
Cos’è il certificato verde digitale?
Comunemente, anche se erroneamente, conosciuto come ‘passaporto vaccinale’, il certificato verde digitale è uno strumento proposto dalle istituzioni europee per rendere più facile e sicuro l’ingresso nell’Ue da Paesi terzi e la circolazione all’interno dei confini europei.
L’obiettivo del certificato è stabilire delle norme e procedure comuni per garantire una libera circolazione in sicurezza ed evitare standard diversi per ciascun paese dell’Ue. Regole comuni renderanno i viaggi più semplici ed eviteranno una competizione sulle norme sanitarie per accaparrarsi il maggior numero di turisti.
Quali sono gli obiettivi del certificato verde digitale?
Invece di ridurre le libertà dei cittadini, il certificato verde ha come fine quello di limitare le misure restrittive sui viaggi imposte dai governi per contrastare la pandemia e di reintrodurre, il più possibile e compatibilmente con la situazione sanitaria, la libertà di circolazione all’interno dell’UE.
È importante sottolineare che il certificato verde verrebbe applicato a livello europeo esclusivamente nell’ambito della libertà di circolazione e non ha come scopo quello di creare restrizioni di alcun tipo alle libertà dei cittadini.
Come funzionerà?
Anche se si stanno negoziando i dettagli proprio in queste settimane, la proposta della Commissione europea è di creare un certificato, disponibile in formato cartaceo o digitale, che possa attestare che una persona è stata vaccinata, è guarita dal COVID-19 o è risultata negativa a un test.
La denominazione ‘passaporto vaccinale’ è dunque sbagliata perché anche le persone che non sono state vaccinate potranno ottenere un certificato verde gratuitamente.
Cosa chiede il Parlamento?
Nella risoluzione approvata a fine aprile, il Parlamento ha indicato una serie di priorità che ritiene importanti.
Nel testo approvato abbiamo chiesto che i vaccini siano prodotti su scala, a prezzi accessibili e che vengano distribuiti a livello globale. Abbiamo inoltre espresso la nostra preoccupazione per i ritardi delle case farmaceutiche nel consegnare i vaccini.
Per evitare di creare discriminazioni economiche o di alcun tipo, abbiamo chiesto inoltre ai governi europei di garantire che i test siano universali, accessibili e gratuiti a tutti e di assicurare che le persone con un certificato non siano soggette ad ulteriori restrizioni di viaggio, come ad esempio la quarantena.
Infine, per tutelare i diritti dei cittadini, abbiamo chiesto ulteriori garanzie in materia di protezione dei dati e che il regolamento che istituisce il certificato abbia una validità massima di 12 mesi, per evitare che diventi uno strumento permanente.
Differenze con il digital green pass italiano?
Anche se hanno gli stessi obiettivi e sono molto simili, il certificato verde digitale e il green pass italiano non sono esattamente la stessa cosa.
Il green pass italiano è stato proposto dal Governo italiano come misura temporanea, che potrebbe già entrare in vigore nella seconda metà di maggio, mentre si attende l’entrata in vigore del certificato digitale verde europeo proposto dalle istituzioni europee, prevista attualmente a giugno.
Anche il certificato verde italiano, come quello europeo, verrà rilasciato alle persone che potranno dimostrare di essere vaccinate, di essere guarite dal COVID o di essere negativi dopo essersi sottoposte ad un tampone.
Seguendo questo link troverete ulteriori informazioni sul green pass proposto dal Governo italiano.
Dove siamo e quando entrerà in vigore il certificato verde digitale?
Il Consiglio europeo ed il Parlamento europeo, i due co-legislatori a livello UE, hanno rispettivamente approvato le loro posizioni sul certificato verde e sono iniziati i negoziati sul testo finale della proposta.
L’obiettivo è di far entrare in vigore il certificato verde digitale a giugno, in tempo per l’inizio della stagione turistica estiva.
I negoziati si dovranno dunque concludere nelle prossime settimane per permettere alle istituzioni di dare il loro via libera definitivo e ai governi di mettere in atto tutte le misure per garantire una corretta attuazione del certificato verde.
Attendiamo quindi di conoscere l’esito dei negoziati per avere ulteriori dettagli su come verrà introdotto il certificato verde digitale a livello europeo.