Q&A sui provvedimenti adottati dal Parlamento europeo per l’emergenza Covid-19
Premessa
La Commissione europea ha proposto di istituire un’iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus che, con oltre 37 miliardi di euro provenienti dai fondi europei, servirà a sostenere i sistemi sanitari, le piccole e medie imprese, il mercato del lavoro e i settori economici particolarmente vulnerabili. Questa proposta è stata approvata dall’Assemblea con 683 voti favorevoli su 688 votanti.
Come funziona?
La Commissione ha proposto al Parlamento e al Consiglio di sbloccare circa 8 miliardi di euro di liquidità provenienti dai fondi europei e da destinare agli investimenti
Questi 8 miliardi di euro sono già stati assegnati agli Stati membri ma non sono stati spesi e provengono da quattro fondi principali: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo Sociale Europeo (FSE), il Fondo di Coesione (FC) e il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP)
La Commissione rinuncerà quest’anno all’obbligo di chiedere il rimborso di questi fondi che non sono stati spesi, permettendo agli Stati membri di utilizzarli immediatamente
La Commissione europea stima che, se gli Stati membri spenderanno tutti gli 8 miliardi di euro per far fronte al Coronavirus, verrebbero sbloccati altri 29 miliardi di euro di fondi europei provenienti dal bilancio dell’Ue
In aggiunta, gli Stati membri potranno utilizzare i circa 28 miliardi di euro dei fondi europei che sono stati stanziati fino al 2023 ma che non sono stati ancora assegnati
Per permettere agli Stati membri e alle istituzioni Ue di indirizzare i fondi per contrastare l’impatto del Coronavirus, la Commissione ha proposto di modificare tre regolamenti esistenti sull’utilizzo dei fondi europei.
Inoltre vengono estesi gli ambiti di interventi alle emergenze sanitarie e aumentati i fondi del Fondo di solidarietà dell’Unione europea
In cosa consiste la modifica dei regolamenti?
Per il contrasto all’emergenza sanitaria: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale sarà modificato per permettere investimenti in prodotti e servizi necessari a promuovere la capacità di risposta alle crisi dei servizi sanitari pubblici;
Per il sostegno alle piccole e medie imprese: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale potrà essere utilizzato per aiutare le aziende che si trovano in difficoltà a causa della crisi del
Coronavirus, ad esempio fornendo sostengo al finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese;
Per il sostegno alle politiche del lavoro: i fondi del Fondo Sociale Europeo potranno essere utilizzati per sostenere temporaneamente regimi nazionali di lavoro a orario ridotto e il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca potrà essere utilizzato per tutelare i redditi dei pescatori e degli acquacoltori colpiti dalla crisi del Coronavirus
Come funziona per l’Italia?
L’Italia non dovrà restituire 853 milioni di euro di fondi europei che non ha speso e potrà utilizzarli immediatamente per far fronte all’emergenza
Se vengono spesi tutti, a questi 853 milioni si aggiungeranno 1,46 miliardi di euro di finanziamenti dal bilancio dell’Ue
L’Italia potrà spendere altri 9 miliardi di euro di fondi per la coesione non ancora assegnati, di cui la metà dal bilancio dell’Ue, per contrastare l’impatto del Coronavirus
Cosa è il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE)?
Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea è stato istituito nel 2002 per sostenere gli Stati membri dell’Ue e i paesi in via di adesione in situazioni di gravi catastrofi causate da eventi naturali quali inondazioni, tempeste, terremoti, eruzioni vulcaniche, incendi boschivi o siccità. Il Fondo può essere mobilitato su richiesta del Paese interessato, se la catastrofe ha una dimensione che giustifica l’intervento a livello europeo, mettendo a disposizione risorse finanziarie supplementari attraverso il bilancio dell’Ue.
Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea era tuttavia strettamente limitato alle catastrofi naturali che causano danni fisici quali inondazioni, tempeste, terremoti e simili e non era attivabile per le emergenze sanitarie come quella causata oggi dal COVID-19 e poteva concedere un aiuto finanziario agli Stati ammissibili per un importo massimo di 500 milioni di euro all’anno.
Quali sono le principali modifiche del Regolamento sul Fondo di solidarietà dell’Unione europea?
La richiesta dell’applicazione del Fondo di Solidarietà da parte di uno Stato membro ora è possibile anche nel caso di una grande emergenza per la salute pubblica (come appunto il COVID-19)
Gli Stati membri ora possono avere accesso a un sostegno aggiuntivo, fino a 800 milioni di euro.