Conferenza sul futuro dell’Europa avvia i suoi lavori

Il 10 marzo, i Presidenti delle istituzioni hanno firmato una dichiarazione comune per dare vita alla “Conferenza sul futuro dell’Europa”.

Proposta quasi due anni fa, la Conferenza ha come obiettivo quello di lanciare un’ampia consultazione pubblica, con l’utilizzo sia di spazi fisici che digitali, che permetterà ai cittadini di discutere e sviluppare delle proposte per definire il futuro dell’Unione europea.

La firma della dichiarazione comune è il primo passo formale per l’avvio della Conferenza ed è dunque un buon momento per fare il punto su cosa sarà esattamente la Conferenza, quali sono i suoi obiettivi e chi vi parteciperà.

Perché si organizza una Conferenza sul futuro dell’Europa?
L’Europa è spaccata a metà.

Da un lato, un po più della metà dei cittadini europei partecipa attivamente alle elezioni e continua a credere al progetto europeo e alle possibilità che possono derivare da una maggiore collaborazione tra i Paesi del vecchio continente.

Dall’altro, quasi la metà dei cittadini non ha, o ha perso, la fiducia nelle istituzioni europee, non partecipa alle elezioni europee e non crede, o non crede più, nel progetto europeo.

Per colmare il divario tra queste ‘due Europe’, è stata proposta una Conferenza sul futuro dell’Europa per ascoltare e confrontarsi sia con chi crede nell’Europa sia con chi critica l’Europa.

Partendo dal modello del ‘Grande Dibattito Nazionale’ che si è svolto in Francia nel 2019, la Conferenza creerà uno spazio di dibattito pubblico che permetterà ai cittadini di confrontarsi apertamente e di condividere le loro idee su diverse questioni legate al futuro dell’Europa.

I rappresentanti delle istituzioni europee, che parteciperanno attivamente ai dibattiti e alle discussioni organizzate nel contesto della Conferenza avranno il compito di ascoltare e tradurre le proposte dei cittadini in azioni concrete.

Quanto durerà la Conferenza?
La Conferenza dovrebbe partire ufficialmente il prossimo 9 maggio, in occasione della Festa dell’Europa, e concludersi nella primavera del 2022, quando verrà presentata una relazione finale che riassumerà i lavori della Conferenza.

Le date di inizio e fine dei lavori della Conferenza saranno confermate dagli organi esecutivi della Conferenza e dipenderanno anche dall’evolversi della situazione epidemiologica.

Quali sono gli obiettivi della Conferenza?
La Conferenza ho come primo obiettivo l’ascolto. Saranno organizzati diversi momenti di discussione e confronto in tutti i Paesi europei, nelle città come nelle periferie, e creati spazi digitali per permettere a chiunque sia interessato di esprimere il proprio parere su come vorrebbe vedere cambiare l’Europa.

I cittadini europei saranno quindi invitati ad esprimersi su diversi temi, tra cui l’economia, la lotta contro i cambiamenti climatici, l’uguaglianza, i diritti e le migrazioni. È importante che questa non sia una lista esaustiva ma siano i i cittadini a dettare l’agenda.

Insieme alle parti sociali e alla cittadinanza attiva, le istituzioni europee avranno poi il compito di raccogliere le proposte che emergeranno dal dibattito e tradurle in una serie di azioni legislative concrete.

Come sarà strutturata e chi parteciperà alla Conferenza sul futuro dell’Europa?
La Conferenza sarà presieduta congiuntamente dai Presidenti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio europeo.

Un comitato esecutivo, composto da rappresentanti delle tre istituzioni europee, prenderà decisioni sull’organizzazione dei lavori della Conferenza e riassumerà le discussioni che si svolgeranno nell’ambito della Conferenza.

Verrà inoltre costituita un’assemblea plenaria della Conferenza che avrà il compito di valutare e discutere a fondo le proposte avanzate dai cittadini.

Questa assemblea sarà composta da rappresentanti delle istituzioni europee, nonché da rappresentanti dei parlamenti nazionali, e da cittadini. Saranno rappresentati anche il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale, le parti sociali e la cittadinanza attiva.

Gli organi istituzionali della Conferenza saranno affiancati dalle agorà dei cittadini e dei giovani. Queste agorà dovranno essere rappresentative in termini di origine geografica, genere e contesto socioeconomico, e avranno il compito di formulare proposte da inviare all’assemblea plenaria della Conferenza.

Per coinvolgere il più ampio numero possibile di partecipanti, verranno anche organizzati diversi eventi e dibattiti in tutti i Paesi europei e verrà messa a disposizione una piattaforma digitale interattiva che permetterà a chi lo vorrà, di partecipare alle discussioni.

La Conferenza sul futuro dell’Europa sicuramente non potrà proporre soluzioni a tutti i problemi dell’Unione europea ma, proprio in questo periodo in cui siamo tutti colpiti da una duplice crisi sanitaria e socioeconomica, può essere una opportunità importante per creare nuovi spazi di discussione e dibattito.

Su questa pagina pubblicherò gli aggiornamenti e, soprattutto, le indicazioni su come prendere parte a questo importante esercizio democratico.